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Città di Castello, Perugia, Italy
Ero un vile peccatore! Ma Gesù mi ha liberato da ogni mio peccato e da ogni male, ho sperimentato il Suo potere ed ha fatto di me un Suo servitore... Accostati a Gesù! Sperimentalo nel Tuo cuore e sentirai un fiume di Gioia nel tuo cuore! Accettalo ORA!

Dove siamo:

Chiesa Cristiana Evangelica Internazionale

Via D. Alighieri, 15
06012 - Città di Castello (PG)

Chi siamo

Blog ufficiale della Chiesa Cristiana Evangelica Internazionale di Città di Castello in provincia di Perugia.

Il 29 marzo del 2003 f.llo Tonino Di Lorenzo e sua moglie s.lla Maria Assunta Rossi, vengono mandati a Città di Castello per prendersi cura di un gruppetto di anime nate dal ministerio del Pastore f.llo Salvatore Fiorino (Pastore della C.C.E.I. di
Napoli). L'opera di Dio, fondata dall'uomo di Dio, è sorta proprio attraverso un poderoso lavoro Evangelistico intrapreso nell'anno 2001, quando il Pastore f.llo Salvatore Fiorino si reca nella cittadina umbra per "soccorrere"una giovane (in senso strettamente spirituale) anima del suo gregge che si trova ivi per lavoro. Dal dicembre 2004 l'opera di Dio gode di locali dove si svolgono le regolari attività settimanali attraverso le quali Dio benedice grandemente il Suo Popolo... Ti aspettiamo per condividere la Parola di Dio e la Sua straordinaria presenza. Dio Ti Benedica...

venerdì 10 ottobre 2008

La mia testimonianza...

Ero un soldato dell’esercito romano cattolico, insegnando catechismo ed operando nelle varie attività della parrocchia del mio paese. Ogni domenica andavo alla messa, dove leggevo sull’altare e cantavo assieme ad altri giovani. Nella vita politica avevo iniziato un certo cammino; nello sport (la mia vera passione) impegnavo molto tempo. Nella vita sociale ero molto impegnato, pensavo che le molte opere potevano aiutarmi a stare in pace con Dio e quindi, pensavo così di conquistare la Sua attenzione. Operavo nel volontariato essendo, a soli 19 anni, presidente di una associazione e tutti, in quel piccolo paesino ciociaro, mi stimavano e credevano fossi un bravo giovane. I miei genitori stessi erano soddisfatti di me. Ma ogni sera, quando mi riducevo nella mia stanza, recitavo quelle che i cattolici chiamano preghiere e sembrava che volessi presentare a Dio quei sacrifici carnali che avevo svolto durante la giornata e, dal canto Suo, il Signore sembrava indifferente a tutto quello che io facevo. Cosi, il mio cuore sembrava sempre vuoto ed insoddisfatto. La gente continuava ad elogiare le mie belle opere, i politici mi cercavano per i loro scopi, lavoravo molto per i giovani e quindi molte famiglie mi cercavano per esporre il loro problema con i figli…sembrava che fossi un ragazzo di successo, ma nel mio intimo: Vuoto! Un giorno, nel marzo del 1994, rassettando la mia libreria, trovai uno di quei nuovi testamenti con belle scritte e dalla copertina pregiata che spesso arricchiscono le librerie dei buoni cattolici. Ricordo vivo in me quel pensiero che attraversò la mia mente:”sono un catechista, ma non so cosa dice Gesù nell’Evangelo”. Iniziai a leggere. Avevo venti anni e mezzo, l’ultima volta che avevo messo in discussione la mia religione fu circa quattro anni prima, quando stanco di servire “un’istituzione” cercai per altre vie una religione che mi proponesse nuove emozioni, ma il Signore aveva il Suo occhio sopra di me e non permise che andassi a servire uno di quei tanti idoli strani come Budda o quelli proposti dall’induismo ne tanto meno quello islamico. Al tempo avevo soli sedici anni (già da diverso tempo svolgevo molte attività nella chiesa romana cattolica), mi rituffai con tutto il mio cuore in quello che di li a poco si sarebbe rivelato un falso cristianesimo. In quel marzo 94, accadde qualcosa di soprannaturale, da quando mi ero seduto a leggere quel libro erano passate soltanto due ore, nelle quali i miei occhi non si potevano staccare da quelle parole meravigliose. In quelle due ore lessi tutti e quattro gli evangeli. Quando chiusi il grosso volume di quell’edizione artistica dell’Evangelo, le parole che avevo letto continuavano a scorrere nel mio cuore, ponendo tanti interrogativi alla mia alta “religiosità” : “Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me”! Ed una voce diceva:”quale anima è più pura di quella di un fanciullo? Perché inganni gli altri dicendo che senza battesimo sono perduti”! Ed ancora:”Guardateli, amano stare nei primi posti ed essere riveriti e salutati nelle piazze…non entrano e non fanno entrare”! Ed ancora la voce ripeteva alla mia coscienza:”Gesù non aveva un giaciglio dove posare il capo, non si preoccupava della politica, faceva l’opera di Dio, non ministrava ai morti ma bensì trasformava i cortei funebri in grandi festeggiamenti…Egli è vivente”! Era un martello alla mia mente! Pensai cosi di parlarne con colui che ritenevo un servo di Dio: il mio prete. Gli raccontai tutto quello che mi succedeva ed egli a pronta risposta mi disse:”lascia stare la Bibbia! Se la leggi non vivi più”! Istantaneamente ancora la voce disse al mio cuore:”se non muori e non nasci di nuovo non vedrai l’opera di Dio”! Già! Nicodemo, dottore della legge non poteva comprendere ciò che Gesù diceva. L’impedimento no era la mancanza di cultura, ma proprio quella religiosità che chiude i cuori, come chiuso era il mio cuore. Proseguendo, nei mesi successivi sprofondai in una profonda crisi interiore, nessuno riusciva a capirmi. I miei molti amici mi vedevano cambiare ma non capivano il perché. Estesi la mia lettura al resto della Bibbia. Man mano che leggevo, comprendevo che insegnavo il falso. Nulla che avevo imparato e che di riflesso cercavo di trasmettere corrispondeva alla realtà biblica. L’intercessione di Maria, il purgatorio, il battesimo ai fanciulli, le ritualità svolte nei cosiddetti sacramenti, i sacramenti stessi, la celebrazione della messa mi apparivano oramai come pratiche magiche e non come il comandamento di Dio. Intanto, al catechismo non andavo più con i libri che mi forniva l’organizzazione religiosa, ma portavo la mia bibbia. Iniziai a cambiare il mio modo di fare e ciò provocava nei miei colleghi contrasto e occasione di dibattito.
Cercavo di mettere da parte quelle pulsioni che Dio muoveva nel mio cuore, ma più e più il Suo Spirito mi metteva in distretta, cambiai il mio modo di pregare, ora l’unica preghiera che “recitavo” era il Padre Nostro; se non altro la trovavo nella Parola di Dio. Questa condizione tergiversava ancora nei mesi successivi, fino a che, dopo ben cinque mesi di angoscia ed oppressione, una sera del mese di agosto, mi trovai per caso da mio cugino. Con lui condividevamo molte cose, ma non parlavo mai con lui di religione. Sapevo che non era cattolico, quindi lo ritenevo un povero illuso e perduto! Questo genera la religione, distorce la verità a tal punto che tutto il resto del mondo diverso da te è perduto! Ma in quella storica sera, Dio apri la bocca sua e di sua moglie proprio in quei punti nei quali io ero in colluttazione con il Signore. Avevo portato molte volte la statua della “madonna” in giro nelle varie processioni ed ora mi veniva veramente difficile ammettere che quella non era la volontà di Dio! Li combattevo! Sembrava che quelle parole non le volessi accettare di nessuna maniera! Ma quando alle due di notte li lasciai e fui ancora una volta solo nella mia stanza con i miei pensieri ed i miei combattimenti proprio quelle parole che fino a poco prima avevo rifiutato, ora sembravano essere la risposta alle mie domande, ai miei perché. Quella notte per la prima volta nella mia vita mi rivolsi a Dio come ad un “padre”. Nei mesi precedenti Gli chiedevo segni, la pratica prova che fosse realmente esistente e vivente…spesso gli dicevo:”Signore, se non ti manifesti divento ateo”. Ero stanco di quel vuoto al cuore, non sopportavo il silenzio alle mie preghiere mentre nella Parola di Dio leggevo:”chi crede in Me fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno”! Piuttosto morte e gelo sgorgavano dal mio cuore e questo mi faceva soffrire. Ora sembrava che tutto si schiariva dinanzi a me. Mio cugino, amatissimo frat. Giuseppe Antonelli e sua moglie, amatissima sor. Ines, continuarono a mostrarmi l’amore di Dio…io ancora li combattevo, ma la notte pregavo chiedendo a Dio “ciò che avevano loro”! “Voglio ciò che è nei loro cuori”! Avevo riconosciuto nelle loro parole, la stessa vita che avevo notato nel Santo libro di Dio, essi non mi parlavano da religiosi ma con un trasporto che all’ora non capivo ma che successivamente imparai a riconoscere:l’unzione dello Spirito Santo! Li cercavo, loro mi ammaestravano con semplicità, continuavo la mia ricerca nelle scritture…tutto era meraviglioso! Nel mese di dicembre, in un pomeriggio in cui avevo tenuto l’incontro con i ragazzi che stavo preparando alla cresima, andai da frat. Giuseppe il quale sembrava mi stesse aspettando: Dio gli aveva parlato! Assieme a sua moglie mi dissero che il Signore gli aveva rivelato ciò che io pregavo nel segreto della mia stanza! Mi sentivo come un cercatore d’oro che aveva trovato il più ricco giacimento della terra! Non lo davo a vedere (fino a quel momento ero sempre stato padrone di me stesso e molto orgoglioso) ma nel mio cuore desideravo che Dio mi parlasse ancora! Speravo che mi invitassero a pregare con loro! Cosi, Il Signore mi esaudì e fui invitato ad andare da loro dopo cena per pregare insieme. Chiaramente vi andai. Mi sentivo come quando devi partecipare ad un grande evento. Giunse l’ora in cui mi dissero di chiudere gli occhi per pregare. Da buon religioso non avevo mai pregato, perché i cattolici non pregano ma bensì recitano! Il rosario è un insieme di recite come l’ave o Maria, il Padre nostro, l’eterno riposo ecc. Ma non sapevo che pregare significava aprire il cuore a Dio e parlare con Lui proprio come fui guidato in quegli ultimi mesi. Appena incominciammo pregare, ebbi la sensazione di essere avvolto in un turbine d’aria che mi attraversava in ogni parte del corpo, scuotendomi e facendomi vibrare come una foglia agitata dal vento. La mia vita peccaminosa attraversò la mia mente. Vedevo l’inganno nel quale ero vissuto, le menzogne che avevo pronunciato, le concupiscenze e le fornicazioni della carne…compresi che il successo che avevo ottenuto nei riguardi degli uomini e che portavano in me vanto di bravo ragazzo era un terribile inganno! Dio non pensava la stessa cosa di me! La Sua santità scosse la mia vita, ebbi un crollo delle mie certezze, delle idee che fino a quel momento sembravano buone. In quei momenti persi il controllo di me stesso ed incominciai a piangere come un bimbo. Appena ruppi nel pianto di pentimento, lo Spirito Santo investi la sor. Ines ed attraverso la voce profetica Dio mi parlava. Fu per circa mezz’ora che stetti con la testa fra le ginocchia, prostrato come non mai alla presenza di Dio. Nel mentre facevo delle domande segrete (cioè non aprivo bocca, ma pensavo soltanto ciò che volevo chiedere a Lui) ed Egli mi rispondeva attraverso la voce profetica. Continuammo pregare, il mio corpo era scosso dalla potenza dello Spirito Santo, Gesù si mostrava al mio cuore, Egli era proprio la forma del mio incolmabile vuoto. In quelle ore di preghiera confessai i miei peccati, piansi da poter lavare il pavimento e quando verso le due del mattino, dopo circa quattro ore di preghiera, tornai a casa non riuscivo dormire, il mio corpo continuava ad essere scosso, sentivo che molti legami venivano rotti. Avevo ventuno anni ormai ed avevo vissuto una vita piena nel mondo. Quella notte avvenne proprio ciò che Gesù consigliò a Nicodemo: Nacqui di nuovo! Alleluia! Gloria a Dio! Il mattino seguente, non mi pareva l’ora di testimoniare a sor. Maria Assunta (eravamo fidanzati da poco) la meravigliosa esperienza. Fu la prima alla quale parlai di Gesù ed ella lo accettò nel suo cuore! Alleluia! Nella notte precedente, Dio mi aveva detto che la nostra unione sarebbe stata combattuta ma benedetta da Lui, cosi parlai di Gesù ai miei suoceri ed anche loro vennero a Cristo con mio cognato Tony e tanti altri giovani ai quali testimoniavo senza posa dell’amore di Dio, al che nel mio paese si sparse la notizia ed alcuni mi chiamavano anche per pregare nelle loro case e per i loro ammalati. Con frat. Giuseppe e sor. Ines ci riunivamo quasi tutte le sere ed il Signore ci benediceva e ci abbondava della Sua presenza. Proprio frat. Giuseppe e sor. Ines si trovavano nel vivo di una prova molto forte. Avendo toccato con mano quelle che Giobbe chiama “le profondità del male” chiamavano un pò in tutto il mondo per cercare un “uomo di Dio” che si prendesse cura delle loro sofferenze. Le chiese locali, prive dello Spirito Santo, non si curavano di loro e li giudicavano dicendo che non era possibile ad un figliuolo di Dio stare male! Ma questa era la classica frase fatta degli uomini religiosi. Ricordo che in particolare la sor. Ines pregava gridando:”Signore! Possibile che non esiste più un uomo come Elia, come Isaia…un vero uomo di Dio”! Dovunque sentivamo parlare di uomini particolarmente benedetti telefonavamo. Spesso spendevamo le vicchie cinquantamila lire o più soltanto per farci capire che telefonavamo dall’Italia. Una sera chiamammo in Corea, poi in Spagna…insomma, facemmo il giro del mondo col telefono. Io gridavo con loro. Bramavo la presenza di Dio, insieme ci rendevamo conto di aver bisogno di “un Pastore”. Anche se Dio ci benediceva a dismisura, credevamo necessaria una guida Pastorale che ci ammaestrasse e si prendesse cura di noi. Un giorno, a seguito di una delle tante telefonate, sor. Ines venne a sapere “di un ministerio benedetto in Sicilia”. Cosi non si perse d’animo e chiamò il 12 della SIP, chiedendo il numero di una chiesa evangelica in Sicilia! “Una parola “! Rispose l’operatore! La Sicilia è una delle regioni più grandi d’Italia e forse sarebbe stato meglio se avessimo avuto a disposizione almeno la città! “Cerca su Messina” – continuò sor. Ines. L’operatore iniziò ad elencare l’innumerevole lista di Chiese Evangeliche presenti nella città di Messina. Nessuna delle denominazioni convinceva il cuore bramoso della sor. Ines. “Signora, proviamo su Palermo”? L’operatore faceva del suo meglio! “Come? Palermo? Si, si! Palermo”- affermò sor. Ines. Stavolta l’elenco era proprio senza fine! Con coraggio l’operatore cominciò a nominare l’elenco che aveva sotto i suoi occhi:”Chiesa Cristiana Evangelica avventista; Chiesa Cristiana Evangelica A.D.I.; …Chiesa Cristiana Evangelica Internazionale; Chie…” “Come? Chiesa Cristiana Evangelica Internazionale”? “Si! Proprio cosi”! Questa con entusiasmo l’operatore! “Dammi quel numero”! Sor. Ines sentì in quel nome la risposta alle nostre preghiere! Prestamente compose il numero e dall’altro capo la dolce voce di un vero e proprio uomo di Dio: Pastore frat. Antonino Chinnici! Alleluia! Ascoltò con molta attenzione la testimonianza triste e ricca di sofferenza dei fratelli ed esclamò:”Figlia mia! Dove siete capitati! All’inferno!?” Si! Un uomo di Dio! Un uomo di Dio cura le pecore! Le fascia! Con amore si carica i loro pesi! E come disse Gesù:”mette la propria vita per le pecore”! Per la delicatezza e la serietà del caso, c’era l’impellente bisogno di una costante cura Pastorale ed essendo l’amato frat. Antonino Chinnici ad oltre novecento chilometri dalla provincia di Frosinone, le consigliò di rivolgersi ad un suo figliuolo spirituale, il Pastore frat. Salvatore Fiorino, di stanza nella provincia di Caserta e Pastore di una Chiesa nella città di Napoli, sicuramente più alla nostra portata. Da notare l’amore e non l’egoismo di “accaparrarsi” povere ed indifese anime come oggi molti sedicenti “Pastori” osano fare! È stato per noi l’inizio di un nuovo cammino. Per circa due anni, il Pastore frat. Salvatore Fiorino si prese cura dei cari fratelli telefonicamente. Molte volte capitava che frat. Giuseppe riceveva una telefonata in piena notte. Lo Spirito Santo rivelava all’uomo di Dio una urgente necessità nei riguardi loro. Frat. Giuseppe veniva cosi risollevato attraverso l’unta preghiera del Pastore (frat. Giuseppe nel momento che riceveva la telefonata stava in piedi davanti a Dio, piangendo e cercando soccorso!). Appunto dopo due anni, l’uomo di Dio dedicava al Signore il secondo locale e per l’occasione ci invitò. A motivo delle tante delusioni ricevute dalle chiese, c’era in frat. Giuseppe un certo timore e diffidenza, quindi decidemmo di andare soltanto io e lui, lasciando donne e bambini a casa. L’impatto fu meraviglioso! Il culto fu esplosivo e sentimmo i cuori nostri rilassati. Sperimentai ciò che sperimentò la folla descritta nell’Evangelo di Marco, quando si dice che “il Signore li vide stanchi e come pecore senza Pastore”. Fummo sfamati dalla Parola di Dio rivelata nelle labbra del Pastore generale frat. Antonino Chinnici (intervenuto da Palermo assieme a cari e preziosi servi di Dio). Alla fine del culto, l’abbraccio tra il Pastore frat. Salvatore Fiorino e frat. Giuseppe fu molto commovente. Chissà quante lacrime e sofferenza durante quei due anni! Fummo invitati a restare con loro e quando la sera tornammo a casa ci accorgemmo che vi era stato un cambiamento nei nostri cuori. La Santità di Dio cominciava a toccare la nostra vita. Decidemmo dapprima di frequentare la Chiesa di Napoli almeno una volta al mese, poi ogni quindici giorni ed alla fine non siamo mancati una sola domenica se non per gravissimi motivi.
Intanto continuavamo a riunirci anche in casa: i miei suoceri avevano messo a disposizione la loro sala da pranzo per gli incontri. Fratello Giuseppe ci predicava la parola ed in sua assenza io ero incaricato a sostituirlo. Giorno per giorno salivamo quel santo gradino verso il cielo, sotto la vigile custodia dell’amatissimo nostro Pastore. Il 12 marzo del 2000, dedicammo al Signore l’attuale Casa di Dio in S.Apollinare, un piccolo centro in provincia di Frosinone, a circa diciotto chilometri da Cassino. In quell’occasione fui unto Diacono ed amministratore della nuova opera di Dio, collaborando nella predicazione ed in tutto ciò che concerne il servizio a Dio. Il Signore Gesù ci ha arricchiti di preziosi tesori. Il più grande è stato quello di essere affidati ad un vero Ministerio. Il nostro Pastore, amatissimo frat. Salvatore Fiorino ci ha ammaestrati, ci ha curati e non ha risparmiato l’incoraggiamento a servirlo sempre meglio e a restargli fedeli. Nello stesso anno 2000, sono stato unito dal mio Pastore in matrimonio con la preziosa sor. Maria Assunta la quale è stata unta membro della corale. A S.Apollinare abbiamo servito il Signore fino al marzo 2003, quando attraverso il ministerio siamo stati mandati (io e mia moglie) qui a Città di Castello. Da quel tempo stiamo imparando a servirlo in un modo diverso, donando ogni giorno noi stessi a Lui per l’avanzamento del Regno di Dio collaborando col nostro Pastore che con amore ci sta vicino e ci incoraggia.
Questa è il sunto della mia testimonianza, di come Gesù ha iniziato la Sua opera nella mia vita. Nel corso di questi anni, assieme a mia moglie siamo stati testimoni oculari delle grandi opere che Dio svolge attraverso il nostro Pastore e delle innumerevoli esperienze personali e dei tanti interventi soprannaturali nella nostra vita, ultimo quello della nascita dei nostri figli, Samuele, Susanna e Debora.
Man mano che il Signore mi spingerà a farlo, vorrò partecipare le meraviglie che solo Lui ha potuto compiere nella nostra vita, anche se non Lo seguiamo solo per i miracoli ma soprattutto perché ci ama e ci dona la vita Eterna!

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